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A buon mercato (libero?)

Ovviamente ci riferiamo al cosiddetto mercato “libero” dell’energia.

Ma partiamo ab ovo, come dicevano i latini.
Wikipedia definisce l’energia così:

L’energia è la grandezza fisica che misura la capacità di un corpo o di un sistema fisico di compiere lavoro, […].

da Wikipedia, “Energia”

No, tranquilli, non voglio farvi una lezione di fisica.
E’ solo per notare che anche in linguaggio scientifico l’energia è legata al lavoro.

Anche nella vita di tutti i giorni: per pagare l’energia serve avere un lavoro.

E, recentemente, alla scarsità di lavoro (annosa questione italica) si è aggiunto anche un altro problema: l’aumento dei prezzi dell’energia dovuto alle note vicende geopolitiche (e non solo).

Libero o tutelato?

A tutto questo si aggiunge il (famigerato per alcuni, atteso per altri) passaggio al mercato libero dell’energia.

Fino a pochi anni fa infatti, il fornitore di energia elettrica oppure di gas era unico e tipicamente dipendeva dalla zona di residenza.
In pratica a vendervi energia elettrica oppure il gas era la stessa azienda che aveva “steso” i fili o i tubi fino a casa vostra.

Posa tubazioni del gas
Stesura tubazioni del gas

L’introduzione del mercato libero ha separato il ruolo del “distributore”, ovvero l’azienda che effettivamente vi porta l’energia elettrica o il gas a casa con una rete detta appunto di “distribuzione”, da quello del “venditore”, cioè l’azienda a cui pagate le bollette.

Il passaggio è stato fino ad adesso graduale.

Molti utenti sono ancora legati al Servizio di Maggior Tutela, ovvero (solitamente) al distributore di zona che vende la propria energia a prezzi fissati dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Vecchio stile, insomma.

Se parliamo di famiglie (ovvero utenze non “business”), questi utenti hanno tempo fino al 10 gennaio 2024 per scegliere un fornitore e passare al mercato libero.

In caso contrario, saranno probabilmente assegnate ad un cosiddetto Servizio a Tutele Graduali, una specie di “scivolo” automatico verso un fornitore di mercato libero deciso in base ad una gara pubblica secondo “aree territoriali”.

O almeno così è successo ad una porzione di imprese, per cui la data di passaggio “obbligatorio” era il 1 gennaio 2021.

C’è da dire che per le famiglie questa data è stata già prorogata diverse volte, quindi, beh, non vi preoccupate troppo, siamo in Italia e potrebbe ricapitare.

Ma immagino che tutti vi starete chiedendo… conviene il mercato libero? Possiamo con esso mitigare i recenti rincari?

Purtroppo non c’è una risposta unica.
Anzi, c’è. Ed è “dipende“.

Il ruolo di Arera

E ad aiutarci in questo caso è proprio la già citata ARERA che, sul suo sito, mette a disposizione un discreto numero di servizi per l’utente finale.

In primis, ad esempio, lo Sportello per il Consumatore.

Portale Arera: Sportello per il Consumatore
Portale “Sportello per il Consumatore” di ARERA

Questo portale consente di aprire delle procedure di “conciliazione” con i fornitori di gas e luce (ed anche di acqua e telecalore).

Queste procedure permettono di trovare un accordo tra consumatore e fornitore qualora i normali canali non dovessero essere stati sufficienti a risolvere problematiche tecniche o commerciali.

Mercato libero: sì o no? come?

Ma ritorniamo alla domanda precedente: conviene passare al mercato libero?

La domanda, così com’è, è mal posta. Nel senso che la convenienza o meno dipende da quanto (e come) consumiamo.

Se siete dotati di SPID (e se non lo siete, cosa aspettate a farvelo?) ARERA mette a disposizione il “Portale dei consumi” in cui si può vedere una scheda “tecnica” delle vostre forniture di gas e luce.

In genere queste schede contengono più informazioni di quelle disponibili negli equivalenti portali dei fornitori.

Ad esempio, per l’energia elettrica si può vedere l’andamento dei consumi con una risoluzione al quarto d’ora e un’analisi dei picchi di potenza richiesta.

Portale dei Consumi di Arera
Il “portale dei consumi” di ARERA

Altri dati a cui potete accedere sono, ad esempio, i vostri distributori (sia per gas che per l’energia elettrica), dati relativi al contatore (tipologia, data di installazione, ecc.) ed altri.

Annotatevi i consumi dell’ultimo anno e, con un po’ di pazienza, ricavatevi i consumi annuali dell’energia elettrica per le fasce F1, F2, F3 (se avete una tariffa non-monoraria).

Vi serviranno per utilizzare l’ultimo portale che vi illustrerò in questo blogpost, ovvero il Portale Offerte Luce e Gas.

In realtà Arera offre un sacco di altri servizi online che vi consiglio di consultare qua.

Portale Offerte Luce e Gas di Arera
Il “portale offerte luce e gas” di ARERA

Inserendo alcuni dati e i vostri consumi, il portale vi mostra la differenza di costo annuale tra il Servizio di Maggior Tutela e le migliori offerte sul mercato libero.

Ci sono ovviamente siti internet analoghi che fanno più o meno lo stesso servizio, ma sono gestiti da privati.

Questo portale è invece un servizio pubblico e liberamente accessibile: qui, infatti, lo SPID non è necessario e non è richiesta nemmeno l’email o altri dati personali (se non quelli necessari all’identificazione dell’offerta migliore).

A questo punto dovreste avere un’idea se il mercato “libero” fa per voi e se soprattutto è “un mercato a buon mercato”.

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